lunedì 4 agosto 2014

Testimonianza di una coppia che ha fatto visita ai nostri bimbi dell'orfanotrofio

Trovare le parole è sempre difficile, ma in questo caso, rimettere in ordine le emozioni vissute, e trovarsi davanti una pagina bianca lo è ancora di più.
Il nostro viaggio inizia con una promessa, fatta anni prima, a due nostri amici masai, conosciuti anni fa, la promessa era quella di riuscire un giorno di visitare casa loro, la tanzania, e fare un viaggio insieme, e così che tutto ha avuto inizio.
Partiamo per la tanzania.
Un viaggio tanto atteso e tanto desiderato, arriviamo a Dar es Salaam a notte fonda,l'emozione più grande si chiude in un abbraccio, al nostro arrivo un abbraccio genuino, quello ricevuto dai nostri amici.
Partiamo alle 6 di mattina, ci aspetta un lungo viaggio, raggiungiamo dopo 7 ore di autobus casa dei nostri amici, siamo accolti da bambini, donne, incuriositi dal nostro arrivo, mi sento a casa.
I colori dell'africa, li vedo qui davanti a me quella terra rossa, che ti entra nella pelle, nei vestiti (dai quali non se ne andrà, neanche dopo svariate lavatrici :-) ),i paesaggi, e poi la notte arriva la magia, ti sembra di raggiungere le stelle , le puoi quasi toccare.
La notte ci addormentiamo con i canti dei bimbi, dei villaggi vicini, è una sensazione di pace, che è difficile spiegare.
Le sere le passo con le donne davanti al fuoco,  dentro le loro capanne, la comunicazione in lingua maasai è difficile, ma ridiamo tanto, alla fine quello che conta è che in ogni parte del mondo ridiamo allo stesso modo.
Dopo 5 giorni pronti, per ripartire, destinazione villaggio dell'altro nostro amico.
Arriviamo dopo qualche ore di autobus, e una quarantina di minuti di motocicletta in mezzo alla savana; qui l'accoglienza è diversa i bimbi piangono disperati quando ci vedono, non avendo mai visto un mzungu, ovvero un bianco! Dopo qualche ore di palloncini a forma di fiore e di spada, tutto passa le lacrime ed i pianti sono spariti.
Sento il calore di queste persone, le donne mi toccano i capelli e mi vogliono guardare bene, ci facciamo un po' di foto insieme, gliele mostro, non hanno mai visto la loro immagine, scoppiano in grandi risate.
Dopo qualche giorno, ci spostiamo destinazione Iringa.
Partiamo alle 4.30 di mattina, è la giornata più lunga , mette le mie "mele" su qualsiasi mezzo, dalla motocicletta, l' ape car, auto, dalla-dalla stracolmi, e due autobus arriviamo a destinazione dopo 12 ore di viaggio.
Ad iringa c'è Suor Helena, che dall'orfanotrofio è venuta a prenderci.
Arriviamo in orfanotrofio, ed è gia buio, parcheggiata la macchina vediamo apparire, piccoli folletti, sono i bimbi che non ci lasciano scendere dalla macchina, perchè vogliono salutarci.
Sono emozionata, mi viene da piangere, percepisco affetto e amore.
Al mattino la nostra sveglia sono i piccini che ci vengono a salutare ci prendono per mano, portandoci nel cortile per giocare..
Passiamo delle giornate bellissime in compagnia dei nostri piccoli amici, che ti vogliono saltare in collo, tenerti per mano, ed essere coccolati.
Conosciamo Elikana, la nostra bimba adottata a distanza, che emozione, è uno scricciolino.
Sono felice di essere qui, è la famiglia allargata più bella che abbia mai visto, Suor Helena è una piccola grande donna, riesce con l'aiuto di altre suore, volontari a mandare avanti tutto ciò.
Partecipiamo ad una grande festa che si svolge, vicino all'orfanotrofio; parteciperanno sei vescovi, c'è tantissima gente, c'è  aria di festa.
La cerimonia durerà sei ore, entrano in chiesa i vescovi, preti, ed iniziano i canti, non tengo le lacrime scendono giu, i canti sono bellissimi e le donne sedute vicino a me, fanno un suono strano con la bocca, le emozioni sono forti, e tantissime, mi sento a casa.
Facciamo due giorni di safari a Ruaha N.P, il parco più grande della Tanzania, a due ore di distanza dell'orfanotrofio, è un'esperienza bellissima, riusciamo a vedere elefanti, leoni, giraffe, zebre.
Ripartiamo verso Dar il nostro viaggio, è giunto ala termine.
Il nostro viaggio finisce con un abbraccio che mi spezza il fiato, e ripartiamo con una nuova promessa.
Ringrazio il mio compagno che mi ha assecondato in questo viaggio, Moses e Yoel, che senza di loro questo viaggio non sarebbe mai iniziato,le loro famiglie che ci hanno accolto ed ospitato.
Ed un ringraziamento speciale ad Elisa, che ci ha aiutato e supportato ad organizzare questo viaggio, a Suor Helena e tutte le suore per la loro ospitalità.

Asante Rafiki
Danila, Simone, Moses, Yoel











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