Come non potevo scrivere un post sui
tessuti africani?
Dopo un w.end a Dar es Salaam tra
mercati e negozi di tessuti africani, mi sono fatta un po' di cultura
tra tutti questi meravigliosi tessuti. E purtroppo il mio portafoglio
ha subito il colpo! :-)
Difatti quando pesiamo all'Africa una
delle prime cose che ci vengono in mente, oltre alla terra rossa sono
i colori con i quali le persone si avvolgono e accostano così
naturalmente.
I colori, gli accostamenti e le stampe
di questi tessuti sono unici qui in Africa, e rendono il mondo
colorato, ma vediamo i tipi di tessuti che possiamo trovare e molte
volte li vediamo indossati dalle donne africane ma non sappiamo la
differenza.
Il più comune e sentito nominare è il
“KANGA”, talvolta anche “Lenco”, che deriva dal termine
portoghese “fazzoletto”, perchè verso la metà del XIX secolo
vennero introdotti questi “fazzoletti” dai portoghesi e per
questo ancora oggi possiamo sentire nominare “Lenco” al posto di
“Kanga”.
Il “Kanga” è costituito da un
rettangolo di cotone stampato di circa un metro di altezza e la
lunghezza è variabile intorno al 1,75 e viene venduto in coppia
solitamente e successivamente viene diviso in due parti uguali.
(quindi vi diranno che è di 2 mt quando andrete a comperarlo al
mercato)
Principalmente il disegno del Kanga è
suddiviso in tre parti:
-un bordo esterno con prevalenza di colore nero di sfondo che gira intorno al
tessuto e che a sua volta è
circondato da una banda nera o tendenzialmente di un colore omogeneo
-la parte centrale
dove si sviluppa il disegno, che solitamente è un all-over di disegni sia
geometrici, che con figure di animali odi fiori
-e
all'interno spesso c'è una frase detta jina (ovvero
il nome del kanga) solitamente sono dei proverbi, qui potete trovare
alcune traduzioni:
I proverbi che trovano nei kanga, sono molto importanti, perchè l apersona che indossa il kanga esprime anche qualcosa ed attraverso questo proverbio parla di se stessa, quindi quando sciegliamo un kanga che ci piace guardiamo anche la definizione del suo messaggio.
Come viene
indossato?
Generalmente
viene indossato in coppia e viene chiamato doti, ovvero
una parte viene usata come gonna e l'altra per avvolgerci il busto e
spesso viene usato per avvolgere il bambino e portarlo sulla schiena.
Poi c'è il
“KITENGE”, anch'esso è un tessuto di cotone ma più pesante ed a volte è stampato a
cera con motivi simili sia floreali, che geometrici o con animali, ma
a differenza del kanga, è tutto un all-over e solitamente nei lati
lunghi c'è una bordatura di colore più chiaro.
Le misure generalmente sono di altezza intorno al metro e di lunghezza 7 mt, che
poi tagliandoli usciranno 4 pezzi di grandezza come il kanga.
Come vine usato?
Anche il kitenge
viene usato come gonna, attorno al busto, in testa e preferibilmente
per portare i bambini, dato che è più grande e come tessuto è più resistente rispetto al kanga.
Il “KIKOI” è un
altro tessuto di cotone stampato ma questa volta è molto più
leggero, lo possiamo paragonare al nostro pareo, anche perchè spesso
sui lati più corti troviamo delle frange.
Anche lui viene
usato come gonna oppure da portare in testa.
I motivi che
ricorrono sono floreali e con animali.
Ed in fine c'è il "BATIK" , che è un tessuto che troviamo ormai anche da noi sulle bancarelle estive e solitamente noi lo usiamo come pareo.
Non è altro che è una tecnica usata per colorare i tessuti a riserva, mediante la copertura delle zone che non si vogliono tinte tramite cera o altri materiali impermeabilizzanti.
Vi lascio alcune foto dei tessuti..
Ed in fine c'è il "BATIK" , che è un tessuto che troviamo ormai anche da noi sulle bancarelle estive e solitamente noi lo usiamo come pareo.
Non è altro che è una tecnica usata per colorare i tessuti a riserva, mediante la copertura delle zone che non si vogliono tinte tramite cera o altri materiali impermeabilizzanti.
Vi lascio alcune foto dei tessuti..
Nessun commento:
Posta un commento